Territorio Mandas - Escursioni in Sardegna - Tour Cagliari

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Territorio Mandas

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Mandas
La base dell'economia di Mandas maggior centro  della zona, incentrata sull'agricoltura e la pastorizia è facilmente intuibile già dall'origine del toponimo: che riconduce al termine "mandara", ancora diffuso in Sardegna in molte località, col significato di "recinto per il bestiame", connesso al latino mandra.
Rappresentano una notevole attrattiva i 40 nuraghi conosciuti nel territorio di Mandas, tra cui il complesso di "Su Angiu", in via di restauro e valorizzazione e la tomba di giganti di "S'Arruina de su Procu". La zona presenta inoltre spunti paesaggistici, trovandosi sulla sponda nordorientale del Lago Mulargia e presentando strette valli in cui scorrono piccoli ruscelli stagionali. Di rilievo la presenza della stazione ferroviaria : da qui passava quello che oggi è chiamato "Trenino verde" che, in partenza da Cagliari, si biforcava all'altezza di questo paese, dirigendosi verso il Mandrolisai e verso l'Ogliastra. Su questo treno viaggiò nel 1921 anche lo scrittore inglese D. H. Lawrence (autore de "L'amante di Lady Chatterly") con la moglie, nell'itinerario attraverso l'isola che trovò esito letterario nel libro "Sea and Sardinia".
Dal punto di vista turistico notevole importanza ha il centro abitato di questo paese:

  • Presenza della linea Mandas-Arbatax (il trenino verde della Sardegna): la linea turistica più lunga d'Italia, 159 km tra la stazione di Mandas e quella di Arbatax. Il trenino verde attraversa un territorio ricco di vegetazione, dove la presenza della strada ferrata ha reso possibile attraversare il centro della Sardegna percorrendo uno splendido itinerario, tra rupi a strapiombo, vallate selvagge, ricche foreste che nascondono mufloni, cinghiali, volpi e altri esemplari caratteristici della Sardegna, un paesaggio rimasto quasi immutabile negli anni e raggiungibile solo con la ferrovia;

  • Importanza storica: Mandas fu certamente uno dei "pagus" romani, sorti lungo la via che da Cagliari portava ad Olbia passando per l'interno; un tratto dell'antica strada è ancora visibile;

  • Il museo comunale "I Lollasa de is aiaiusu", che, a pochi metri di distanza dall'elegante ex palazzo municipale di Mandas (1859), ospita  un percorso nella storia  e nelle tradizioni locali, inserito nel compendio medioevale dove è possibile visitare anche la chiesa duecentesca di Sant'Antonio Abate ed un tratto della strada di epoca romana ad essa antistante. Il museo, un tempo abitazione delle famiglie Marongiu e Landis  è suddiviso in 9 ambienti l'itinerario storico - etnografico:

     Sa Lolla de su forru e de su carru (la stanza del forno e del carro)
     S'apposentu de croccai (la stanza da letto)
     Sa lolla de is ainas (la stanza degli attrezzi)
     Sa lollixedda, Sa lolla de su trellaxiu (la stanza del telaio)
     Su magasinu de su inu (il magazzino del vino)
     Sa lolla, Sa coxinedda (la cucina piccola)
     Sa "lolla obetta" (loggiato aperto)  

  • La Chiesa parrocchiale di S. Giacomo Apostolo. Di stile gotico-catalano del XVI/XVII secolo a pianta rettangolare con cappelle laterali e presbiterio rialzato con bella volta stellare, riadattata successivamente, ha tetto in travi di ginepro e  nella facciata principale, sopra il portone d'accesso lo stemma dei Carroz. Conserva le statue dorate di San Gioacchino e Sant'Anna, attribuite a scuola toscana del XVI secolo e San Giacomo Apostolo del XVII secolo. Le principali manifestazioni religiose riguardano la festa patronale di San Giacomo Apostolo alla fine di luglio, con afflusso di devoti . Il 25 Luglio si celebra la festa del Santo Patrono di Mandas. Alla processione non sarà mai portata la piccola statua di San Giacomo, conservata da secoli dietro l'altare, poichè, secondo la leggenda, su Mandas si scatenerebbe un diluvio qualora il simulacro fosse spostato. Nel lato sinistro del piazzale vi è il monumento de "Sa perda de sa bregungia", restaurato nel 1992, davanti alla quale venivano svergognati davanti a tutti i peccatori

  • Il convento di San Francesco: fondato nel 1610 a spese del Duca di Mandas, retto dai Frati Minori Osservanti (Francescani)e abbandonato nel 1866 con la soppressione degli ordini religiosi. La chiesa del convento era dedicata a San Francesco. In seguito è stata adibita a oratorio parrocchiale e sala teatro, Dal 2005, dopo lo splendido restauro ospita la sede di TITULOS "le terre dei feudatari" e accoglie una grande sala multimediale e l'archivio storico. Da ammirare nella prima cappella sul lato sinistro, i bellissimi affreschi rappresentanti scene della via crucis, gli apostoli e i santi.

  • Il museo d'arte Sacra all'interno di un tempio edificato nel Seicento in onore della Madonna del Vergine del Rosario, prima oratorio poi chiesa di San Cristoforo  riaperta al pubblico dopo una trentina d'anni in cui versava in stato di rovina. Nel gennaio del 2007 riaperto al pubblico ospita il museo d'arte sacra denominato "Pellegrinatio Fedei "Il Camino del Santiago", un'istituzione cittadina che custodisce beni ecclesiastici e documenti della storia religiosa di questo territorio.

  • Sito facilmente accessibile: a circa 35 km dalla s 131, a 51 km dall'aeroporto di Elmas e a circa 53 km da Cagliari;

  • Centrale rispetto ad una vasta zona che comprende tutta la Sardegna meridionale;

  • Zona  poco conosciuta alla stragrande maggioranza dei turisti e dunque nuovo attrattore per poter promuovere peculiarità paesaggistiche, floristiche e faunistiche;

  • Zona che ha condizioni climatiche ottimali per l'intero anno.




 
 
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